ZEISS ICM 405 Nessun commento
Lo Zeiss ICM 405 , versione più completa rispetto al IM35, è un microscopio invertito appartenente alla vecchia serie con ottiche da 160 mm e che negli anni ’80 era tra i meglio equipaggiati. A dire il vero me la sono presa un pò comoda dal momento che l’acquisto risale al Settembre 2017; tuttavia ho avuto modo di provarlo ampiamente sia dal punto di vista della meccanica che dal quello ottico!
L’esemplare in mio possesso è stato assemblato nell’Agosto 1985 e dalle foto in basso si leggono anche le iniziali di chi ne ha curato l’assemblaggio….chi sarà mai?
e l’ultima revisione è del Dicembre 2011
e a detta del venditore , dopo questa data il micro è stato messo da parte a prendere polvere e mai più utilizzato; in effetti c’è da crederci, tanta era la polvere al momento del suo arrivo; ciò nonostante tutti i leveraggi e meccanismi funzionavano perfettamente.
Massiccio come le vecchie produzioni ci hanno abituato, l’unica cosa che non tanto mi è piaciuta è quella cremagliera in polimero (Nylon? Delrin?) che muove l’intero blocco illuminatore condensatore , ne avrei preferita una in ottone (infatti era spezzata al momento dell’arrivo), ma probabilmente questa è una scelta ponderata, infatti il pignone che ci gira sopra è di acciaio e forse pure temperato, per cui gli ingegneri avranno pensato: meglio sostituire una cremagliera sgranata che un pignone che tra l’altro giace all’interno di un blocco molto più complesso; in effetti ripensandoci, parte della concorrenza che già allora aveva il vezzo di utilizzare pignoni in plastica, ha lasciato gli hobbisti odierni non con poche grane.
Fluido il sistema di messa a fuoco sia micro che macro
senza giochi e precisissimo; personalmente trovo che ergonomicamente, a differenza del cugino Photomicroscope, la minore distanza delle manopole dal piano di appoggio, stanchi meno le braccia rendendo anche lunghe sessioni di osservazione molto più rilassate.
La torretta si innesta perfettamente nella sua sede e tutto l’insieme viene portato su e giù dal sistema di messa a fuoco.
Al di sotto di questa si trova anche una sede per l’inserimento dei filtri per fluorescenza che ricevono la luce dall’epi-illuminatore montato nella parte posteriore del microscopio. Sinceramente ho notato durante quelle poche sessioni in Fluorescenza, che le immagini non sono immerse in un fondo particolarmente nero come dovrebbe essere, ma risultano un pò sbiadite, forse devo allineare o registrare qualcosa; ogni suggerimento e bene accetto.
Il tavolo, ampio e con un ottimo rivestimento, ospita un inserto intercambiabile che permette l’utilizzo di vetrini normali nonchè le capsule di Petri da circa 60 mm; altri inserti sono disponibili come accessori optional; il tutto viene comandato da una leva snodabile coassiale che muove i due pignoni per la traslazione X e Y, oltretutto la cremagliera dell’asse x (non so quella y) può essere regolata per l’eliminazione dei giochi. Una delle cose che non ho molto apprezzato è quell’apertura al centro a forma di semiluna; Infatti se si vuole utilizzare obbiettivi con un diametro del barilotto maggiore rispetto alla “norma”, questi non riescono a passare e quindi la messa a fuoco è impossibile; questo accade non solo con obbiettivi di altre marche (e lo posso capire) ma anche con lo splendido Plan 1,25x che tra l’altro vedrebbe il suo campo uniformemente illuminato se accoppiato all’altrettanto superbo condensatore (FOTO) LD-Ph BF.
Rimanendo nel campo dei condensatori, sebbene sia preferibile utilizzare quelli con apertura da 0,63 AN, devo assolutamente confermare che è comunque possibile l’utilizzo di tutti gli altri condensatori della medesima serie senza limitazione alcuna!
FOTOGRAFIA CON ICM 405
Ovviamente con questo strumento è possibile documentare le osservazioni mediante camere dedicate , reflex etc. Nel mio caso il micro è dotato di una testa trioculare con fattore 100/0 oppure 20/80 (non sono certissimo dei valori) il che permette di avere o il 100% di luce agli oculari e O% all’uscita fotografica, o anche il 20% della luce agli oculari e 80% alla fotocamera agendo sull’apposita leva; questo è un vantaggio enorme se si vogliono fotografare con il Flash i microorganismi che hanno l’abitudine di muoversi velocemente; sarebbe altrimenti impossibile immortalarli senza seguirne i movimenti.
Anche senza una testa parzializzata , su questo strumento la fotografia è comunque possibile sfruttando la porta che si trova in basso nella parte frontale (FOTO)
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NOTA : all’inizio non capivo il perchè non arrivasse luce alla fotocamera, poi mi sono reso conto che nel percorso ottico, quando il microscopio viene equipaggiato dalla fabbrica con tutto l’apparato fotografico, è inserito un otturatore magnetico antivibrazioni (FOTO) il quale si apre soltanto tramite comando dalla centralina MC63 che purtroppo non ho;
con la rimozione della vite che lo tiene fermo l’ho eliminato reversibilmente dal percorso ottico. Non essendoci più ostacoli, il sistema di lenti con fattore 3,2x proietta l’immagine del campione direttamente sul sensore o (all’epoca) sulla pellicola, e da quì si intuisce come sia conveniente l’utilizzo di camere a pieno formato per non avere una grossa perdita del campo visivo; Poichè non dispongo di una Full Frame ho lasciato montata la vecchia fotocamera così le lenti non prendono polvere e non snaturalizzo lo strumento; una leva laterale permette la parzializzazione della luce come sopra;
unica cosa che credo non si possa sfruttare attraverso questa uscita, è il sistema Optovar che trova collocazione proprio sotto la testa trioculare C’è anche una camera Polaroid ma ormai non credo si possa usare.
So anche che come optional aggiuntivo è prevista un’uscita laterale per l’utilizzo di camere dedicate; insomma un vero impianto per documentazione Foto/video.
QUALCHE ALTRO DETTAGLIO
Le due immagini sopra mostrano l’illuminatore LED che serve da luce pilota per l’utilizzo del Flash! farò in seguito una breve descrizione dell’insieme; si nota anche il piccolo potenziometro che comada la luce pilota.
Questo, invece, è selettore che muove uno specchio interno per l’utilizzo di una doppia illuminazione!
modulo che permette la corretta esposizione delle immagini fotografiche!
funziona solo con la centralina MC 63 e con ,ovviamente, la specifica fotocamera a pellicola!
Il reostato 12v 120w; acquistato separatamente in condizioni pietose, ora va a meraviglia!
CONCLUSIONI
Certamente uno strumento grandioso con una cura quasi maniacale nei dettagli; tenuto conto conto che averlo così completo mi è costato intorno ai 1000€ e che il costo in origine era pari a circa 30.000$, si capisce come uno strumento del genere possa levare l’interesse verso anonimi strumenti di dubbia qualità venduti a prezzi decisamente superiori rispetto a questo “anzianotto” col suo vasto parco accessori!
Foreign visitors :
for a long time I have also translated my articles into English languadge, but today the possibility and the simplicity of online translators make this an additional job! I apologize for this many thanks for whatching
Arturo Agostino